Ritorna Retour, l’avventura di un gruppo di pedalatori che amano ripercorrere ricordi ed emozioni che hanno fatto la storia. Nel 2013 è stata la volta della mitica Cannes-Briancon del 1948 vinta da Bartali al Tour de France.
Il 2015, con la celebrazione del centenario della Grande Guerra ha suggerito un pellegrinaggio sui luoghi del fronte.
Un gruppo di dodici ciclisti provenienti dall’Italia e dall’Irlanda pedalerà per ripercorrere le strade dove si è combattuta la “guerra bianca” durante il primo conflitto mondiale.
Sarà possibile seguire la loro “impresa” in diretta su facebook, mentre percorreranno con le loro biciclette da corsa questo “pellegrinaggio civile” che partirà da Bassano del Grappa e attraverserà l’altopiano di Asiago e i suoi boschi, raccontati dalla penna di Mario Rigoni Stern, fino ad arrivare a Lavis, alle porte di Trento (18 luglio).
Da qui proseguiranno, penetrando le montagne dell’Adamello, fino a Ponte di Legno (19 luglio), per
concludere (20 luglio) la “corsa” sulla cima simbolo del ciclismo italiano: lo Stelvio, la Cima Coppi
d’Italia. Percorrendo circa 250 km andando a toccare alcuni simboli del Primo conflitto mondiale:
l’Altopiano dei sette comuni, sul quale si concentrarono i sanguinosissimi scontri del 1916 provocati dalla
c.d. Strafexpedition; il basso Trentino, dove si scatenarono i confronti tra i due eserciti soprattutto nel corso
degli ultimi mesi che precedettero l’armistizio; le tante montagne luogo di battaglia in condizioni ambientali
al limite della sopravvivenza per i soldati.
Sulla scia dei famosi bersaglieri in bicicletta (i fanti/ciclisti) che prestarono servizio in quegli anni.
Giovani che durante la guerra, percorrevano una media di 80 km al giorno, su e giù dalle
montagne, per portare informazioni, provviste, rifornimenti alle truppe dislocate lungo la linea del fronte.
Per loro la storica ditta “Bianchi” aveva realizzato un’apposita bicicletta, denominata “1912”: un mezzo
pieghevole dotato di spallacce per essere portata sulle spalle. Un veicolo di 15kg con ruote di piccole
dimensioni e gomme piene per evitare le forature.
Cento anni dopo il mondo è completamente cambiato, fiori e prati sono tornati sulle montagne e sugli altipiani a riempire quel che resta dei crateri delle esplosioni, ma il ricordo e la memoria devono restare vivi. Perché non sia più.
Si può seguire in diretta su blog e su Facebook questa avventura in luoghi splendidi e ricchi di storia.
Retour 2015: Bassano del Grappa – Passo dello Stelvio
Anche su facebook
Retour 2013: Cannes – Briancon
Retour 2015 è patrocinato dal Museo del Ciclismo – Madonna del Ghisallo