Ovunque tu vada, sarai sempre in salita e contro il vento.
(La prima legge del ciclismo) – Arthur Bloch

Il 2020 è ora alla linea di partenza. Prima di riprendere la nuova stagione, ecco un bilancio dell’anno appena concluso. E come sempre fare i conti può essere un incoraggiamento e uno stimolo per far fronte agli impegni e alle sfide che attendono il museo nel 2020. Nel corso del 2019 il Museo Ghisallo ha ribadito una volta di più di essere una autentica forza trainante per la cultura e il marketing territoriale: un premio non scontato. Un valore eccezionale per tutti.

I numeri! I dati sulle presenze registrano un totale di 13400 visitatori: primo risultato positivo, poiché abbiamo battuto ancora una volta il record dell’anno precedente. Di questi visitatori oltre 1400 hanno partecipato agli eventi che sono stati organizzati, promossi e ospitati da marzo a novembre 2019. È senza dubbio un risultato che sottolinea il ruolo del Museo come punto di riferimento del territorio sia a livello culturale che turistico, un risultato che va letto anche nel contesto dei musei nazionali di settore dove il Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo di Magreglio è leader da sempre.

Sempre di più il Ghisallo ha un museo internazionale: basta pensare che oltre il 50% dei visitatori proviene da 67 paesi diversi, di questi i primi cinque sono Stati Uniti (14%), Inghilterra (12%), Germania (11%), Australia (11%) Francia (9%).

E a riempirci di orgoglio è oggi l’importante presenza di visitatori italiani – ha commentato la direttrice Carola Gentilini  Nel 2019 per la prima volta ha quasi toccato la quota del 50% di visite italiane. Proprio così, secondo un percorso al contrario rispetto a molti altri luoghi di culto e di settore, nonché di tradizione in Italia, il Museo del Ghisallo ha dovuto riconquistare la passione degli italiani che erano stati “battuti” in questi ultimi anni in una sfida positiva, a suon di biglietti di ingresso, dai visitatori internazionali, molto più propensi a dimostrare affetto per il museo. Invece, azzeccando forse anche gli eventi e promuovendo le rassegna culturali nel modo giusto, insistendo con l’accoglienza e l’offerta dei servizi, abbiamo quasi pareggiato il conto e ci fa piacere poter dire che c’è anche un mezzo cuore azzurro in questa grande avventura! Il risultato del 2019 dunque è una chiara spinta a una sempre maggiore e completa valorizzazione di un patrimonio culturale che il nostro Museo protegge e conserva, allo scopo di ricercare, studiare e archiviare memorie e testimonianze che possano ulteriormente arricchire e ricostruire la Grande Storia del Ciclismo al fine di diffonderla meglio tra appassionati e non appassionati.

L’attività del Museo come sempre e come annunciato in Regione Lombardia a inizio stagione non si è limitata solo all’accoglienza ma ha dato spazio agli eventi che sono stati numerosi, partecipati e molto intensi. Essi hanno punteggiato il calendario della stagione museale da marzo a novembre per offrire momenti puramente sportivi alternati a momenti più istituzionali e culturali.

Il 2019 è stato l’anno dell’inaugurazione del busto di Fiorenzo Magni: un benvenuto accanto alla porta di ingresso del Museo che è ogni giorno emozionante e fa bene al cuore dei ciclisti proprio davanti a casa loro come Magni voleva. Bella e partecipata la mostra Veni Vidi Bici di Riccardo Guasco proposta a marzo grazie al gemellaggio con Alessandria Città delle Biciclette. Spumeggiante e di grande effetto il passaggio del Giro d’Italia con la corsa rosa e anche con gli amici del Giro e-bike: una sinfonia in rosa collegata alle iniziative di Como per la tappa del Giro, con gli eventi dedicati alla nuova sezione museale dedicata alla storia della Polizia Stradale al Giro, con lo spettacolo musicale di Rossella Spinosa e il suo tributo a Coppi, inedito al Museo Ghisallo per il centenario del Campionissimo ma anche con il concerto del Festival di Bellagio a luglio. Poi la visita dei Maestri del lavoro di Lecco, l’arrivo delle biciclette della azzurra Longari e di Taccone. La donazione della bici da cicloturismo della maratona Como-Pechino, la visita delle scuole coinvolte nel progetto di educazione stradale “Pullmann Azzurro al Giro d’Italia”, la visita a sorpresa dello scultore Elio Ponti, la visita con tanto di presentazione del libro Dodici secondi del grande GB Baronchelli, lo spettacolo teatrale promosso dall’istituto bancario BCC Brianza e Laghi dedicato ad Alfonsina Strada, i reading dei libri con gli autori Gianni Torriani, Sergio Meda, Mimma Caligaris, Mauro Colombo.

A giugno, toccante e partecipata è stata l’inaugurazione della mostra dei Settanta anni del Santuario con la presenza di monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano (Cavalcare è una poesia, un regalo speciale) e il convegno Da Sant’Ambrogio a Bartali e Coppi con il critico d’arte Marina Mojana e, in occasione del 500° Leonardesco, il convegno Praticamente un genio su Leonardo Da Vinci e la bicicletta in agosto.

Nel finale di stagione è tornato a fare il padrone di casa il Giro di Lombardia che ha voluto qui una sua conferenza stampa per arrivare al giorno clou della corsa delle foglie morte (giornata che segna sempre il record di presenze al museo). In occasione del Lombardia molta emozione è stata registrata dalla Santa Messa in ricordo di Felice Gimondi, concelebrata dal suo fraterno amico Don Mansueto.  Il museo nel 2019 ha inaugurato anche la sua sezione Paraciclismo e come sempre ha ospitato, per la 5a edizione, la pedalata amatoriale Vigorelli-Ghisallo, quella che arriva ad ottobre quando sta per finire la stagione. Tra le varie iniziative ricordiamo anche la presentazione del team Sovico a gennaio e la presentazione del team Lago di Como a marzo.

IL MUSEO HA CORSO SU TANTI TERRENI – L’attività museale si è tradotta nel 2019 anche nella gestione di oltre 30 luoghi di prestito, che hanno interessato oltre 100 cimeli circolanti in tutta Italia. In virtù del Centenario di Coppi. I più richiesti sono stati proprio i cimeli coppiani, in particolare la bici del record dell’ora del 1942, quello del Vigorelli. Le richieste dei prestiti sono pervenute e state accordate attraverso richieste di musei, Comuni, istituzioni e società, privati: per vari eventi legati al ciclismo e alla sua storia, per inaugurazioni, sedi di mostre o per eventi capaci di valorizzarsi e valorizzare il memorabilia in rassegna.  Il Museo è stato infine sempre di più sede di convegni e riunioni aziendali e ha registrato una crescita costante di donazioni di cimeli.

Fra i pensieri speciali di fine e inizio anno non può che essercene uno dedicato a lui: Fiorenzo Magni. Sta per iniziare il suo Centenario e il museo lo celebrerà con grande passione. Il 2020 sarà anche il sessantesimo della morte di Fausto Coppi, il campionissimo fu molto legato e amico fraterno di Fiorenzo Magni. Ed è anche l’anno del cinquantesimo della nascita di Marco Pantani tragicamente scomparso nel 2004.

Ci piace pensare che Magni con il suo museo – la casa dei ciclisti – è sempre qui con noi a dare l’esempio di campione e grande uomo, nello sport e nella vita, un fuoriclasse che non è stato semplicemente un fondatore, ma un vero padre di famiglia. Nel centenario della nascita di Fiorenzo Magni siamo già in sella per rendere omaggio alla sua memoria. Basterà seguire la scia del Ghisallo…