Stoccarda e Benidorm, due località che per un appassionato di ciclismo richiamano un grande campione: Gianni Bugno.

E il ciclista monzese, in visita al Museo del ciclismo della Madonna del Ghisallo, ha raccontato quelle bellissime esperienze.

Qualche nota biografica: Gianni Bugno  (Brugg, 1964) è stato uno degli ultimi corridori capaci di competere ai massimi livelli sia nelle classiche di un giorno sia nelle corse a tappe, e di vincere gare a cronometro, tappe di montagna e arrivi in volata, partecipando sempre a tutte le più importanti competizioni ciclistiche della stagione. Professionista dal 1985, tra le sue vittorie principali vi sono:

– il Giro d’Italia del 1990, in cui indossò la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa. Quella storica maglia rosa è esposta al Museo, nella bellissima collezione raccolta in collaborazione con la Gazzetta dello Sport.

– due Campionati mondiali, (1991 e 1992). Al Ghisallo è conservata la maglia iridata

– la Milano-Sanremo

-la Wincanton Classic

– la Classica di San Sebastian,

– il Giro delle Fiandre

– la Coppa del Mondo.

– Al Tour de France è stato una volta secondo e una volta terzo, vincendo nel 1990 e nel 1991 la tappa dell’Alpe d’Huez.

– Si è inoltre aggiudicato due vittorie nel Campionato italiano,

– il Giro del Friuli, il Trofeo Matteotti, tre Giri dell’Appennino consecutivi, due Coppe Agostoni, un Giro del Piemonte, una Tre Valli Varesine, un Giro dell’Emilia, una Milano-Torino, un Giro del Lazio.

Tra il 1990 e il 1991 è stato numero 1 della classifica mondiale UCI.