Il 1984, l’anno del Record dell’Ora di Francesco Moser, è una data importante non solo per il campione trentino che ha battuto quel record che sembrava insuperabile di Eddy Merckx, ma anche per l’evoluzione della bicicletta.

Per la prima volta nella storia di questo sport entra in maniera prepotente il concetto di aerodinamica applicato alla bicicletta. Non è un caso che proprio in quell’anno Campagnolo sia uscita con il gruppo C-Record: il primo improntato all’aerodinamica (e anche al design).

Una delle novità più importanti fu proprio quella bicicletta utilizzata da Moser. Puntando forte all’aerodinamica, il professor Antonio Dal Monte che ne curò la progettazione (per poi far realizzare la bici alle officine Moser), aveva addirittura ipotizzato un manubrio a doppia ala, nel primo disegno. Ve lo mostriamo qui, dopo che siamo andati a trovarlo nella casa romana di Dal Monte. Venne realizzato, invece, il disegno delle ruote lenticolari. Il cui fine era aerodinamico e ispirato “al radar montato sugli aerei Awacs”, spiegò Dal Monte anni dopo. Proprio partendo dall’aerodinamica di quel disegno venne concepita la ruota lenticolare con tutte le sue implementazioni per quanto riguarda il comportamento rispetto all’aria.
La bicicletta del Record dell’Ora di Moser è uno dei tesori contenuti nel Museo.