Il prossimo 23 ottobre il Giro d’Italia attraverserà la Tremezzina. Il passaggio della Corsa Rosa a due passi da casa ci ha ispirato nell’organizzare una lettura scenica davvero speciale. E proprio a Magreglio. nel tentativo di ridurre le distanze fra noi e il Giro. L’idea si traduce in una lettura. Quel giorno, alle ore 16:30, sarà letto, infatti, l’episodio Passa il Giro tratto da Mondo piccolo – Don Camillo. E speciali saranno i lettori: Peppone e Don Camillo in persona. L’iniziativa si inserisce nel Centenario di Fiorenzo Magni, così, il racconto scelto si riferisce al Giro d’Italia del 1947, il primo corso dal Leone delle Fiandre. Un altro piccolo omaggio al Magnifico.
(…) Il 24 maggio del 1947, con grande emozione, presi parte al mio primo Giro d’Italia. Miei compagni alla Viscontea erano Fazio, Corrieri, Bertocchi, Destefanis, Ronco e Petrocchi. Così Fiorenzo Magni racconta nel libro pubblicato da Auro Bulbarelli – Magni – Il terzo uomo – il Giro d’Italia che vide cambiare la sua fisionomia nella tappa Pieve di Caodre- Trento quando Coppi iniziò a volare. Fiorenzo si classificò nono a quel Giro, ma Emilio De Martino profetizzò è andato migliorando progressivamente dalla partenza del Giro ad oggi, si deve dire che finalmente è riapparso quel campione tanto ammirato fino al 1942. Ecco un uomo per il 1948…

Giro d’Italia 1947, la prima edizione della Corsa Rosa a cui partecipa Magni. Da sinistra Fazio, Ronco, Destefanis, Magni, Corrieri, Bertocchi, Petrocchi e il DS Tano Belloni.
Tutti i fari erano puntati su Bartali e Coppi. Prosegue Fiorenzo nel suo racconto. Bartali e Coppi. Coppi e Bartali. Sì, in quel Giro l’attenzione era tutta per Gino e Fausto. In tutti gli angoli sparuti d’Italia ci si divideva tra coppiani e bartaliani. Anche nel mondo della Bassa, col grande fiume, le chiese e le cappellette, le osterie, i negozietti e le officine, i poderi e le stalle, i mezzadri e i proprietari, i comunisti duri e le vecchiette timorate di Dio. Una piccola patria polverosa e onesta (*) che la penna di Giovanni Guareschi ha saputo affrescare quale metafora immortale del nostro Paese. [(*) cit. Fabio Marri – Guareschi scrittore e maestro di lingua]
Nel candido Mondo piccolo di quella fettaccia di terra tra il fiume e il monte, un bartaliano Peppone e un coppiano Don Camillo vanno insieme a vedere il passaggio del Giro a Treccoli: probabilmente Guareschi si riferisce alla terza tappa Genova – Reggio Emilia (in cui Magni arrivò secondo) o alla quarta Reggio Emilia – Prato.
Come andò a finire quel passaggio a Treccoli non vogliamo anticiparvelo.
Questo il racconto che si svolgerà in prima persona con una inedita interpretazione degli stessi personaggi guareschiani, venerdì 23 ottobre alle ore 16:30 al Museo del Ghisallo. Per assistere alla lettura scenica come pubblico, nel rispetto delle disposizioni normative antiCovid19, è necessaria la prenotazione.
Per informazioni contattare la segreteria del Museo: info@museodelghisallo.it