Ci sono luoghi che sono la storia del ciclismo. E lo sono perché c’è un destino. Punto. Perché la fanno, la storia. E la fanno anche nel nome. Non si capisce bene se prima nasce il mito ciclistico del luogo o prima il suo nome. Poiché solitamente il nome evoca già di per sé qualcosa di mitico: come nel caso del Terminillo che nel 2017 potrebbe decidere il destino della edizione nr 52 della Tirreno-Adriatico
Dici Terminillo e già sai che evochi un racconto. Di ciclismo. Perché in certi luoghi – che fanno la storia del ciclismo appunto – c’è già un destino segnato. Ed è persino nel nome. Terminillo. Ci piace pensare, ché il ciclismo è fantasia, prima di tutto: lì dove tutto termina. Anche la fatica, se scollini per primo. E nel ciclismo scollinare per primo è già entrare nel mito.
Ne scriviamo qui, in questo spazio, luogo e non tempo, della storia del ciclismo, perché è stata presentata oggi l’edizione numero 52 della Tirreno-Adriatico, una delle classiche – a tappe – organizzata da RCS Sport La Gazzetta dello Sport che sarà di scena dall’8 al 14 marzo 2017. E perché il destino di questa corsa il prossimo anno potrebbe essere fissato su in cima al Terminillo. Dove arrivare per primo. Scegliendo poi di essere leader fra i due mari.
Il percorso, in linea con quello degli ultimi anni, prevede due cronometro (squadre e individuale), due tappe per velocisti, due per finisseur e una di montagna. Con arrivo, appunto, al Terminillo: dove nel 2015, sotto la neve, Nairo Quintana conquistò una vittoria spettacolare e mise il sigillo sulla Corsa dei Due Mari.
La tappa regina partirà da Montalto di Castro, sabato 11 marzo 2017 e prevede due GPM intermedi e l’arrivo in salita: 16 km con pendenza media del 7,3% e massima del 12%. Arrivo al Terminillo.
Camaiore con il suo Lido darà il via alla Corsa dei Due Mari non solo nel 2017 ma per un bel triennio 2018-2020. L’accordo è stato annunciato da Francesco Santini, consigliere comunale con delega allo sport e da Mauro Vegni, direttore del Giro.
Alessandro Del Dotto, il sindaco di Camaiore, ha detto fra l’altro: «La Tirreno-Adriatico è una vetrina di livello internazionale per il nostro territorio: Camaiore e la Versilia arrivano in tutto il mondo grazie alla copertura dei media. Crediamo fermamente nelle opportunità che la Corsa dei due Mari dà al nostro tessuto turistico in termini di promozione e destagionalizzazione. Vogliamo che Camaiore sia sempre più la città del ciclismo».
Mauro Vegni, dal canto suo, ha sottolineato come: «La Tirreno–Adriatico è da sempre una delle corse più affascinanti del panorama internazionale. Basta scorrere l’elenco dei partenti e l’albo d’oro di 51 edizioni per rendersene conto. Tutti i grandi campioni sono presenti. Oltre 160 paesi collegati nei cinque continenti, oltre 200 media italiani e internazionali presenti all’evento, un milione di pagine viste sul sito ufficiale e i 2,5 milioni di visualizzazioni dei tweet durante la settimana della manifestazione sono il segnale che questa corsa ha un seguito che poche gare al Mondo possono avere. La scelta di far partire la corsa – anche nel 2018-2019-2020 – da questa splendido territorio, è il frutto del rapporto consolidato e duraturo con Camaiore, da sempre all’altezza di un evento di questo prestigio».