Febbraio è un mese che accende più di ogni altro le stelle nel cielo del ciclismo. Non lo sapevi? Te lo spiego.

Il 7 febbraio, ad esempio. Che è una data difficile da affrontare con serenità, anzi impossibile, perché sette anni fa, nel 2010, moriva tragicamente Franco Ballerini. Bene, il 7 febbraio si è accesa lassù una luce pazzesca. Zac ecco tu ti immagini che sia quella la stella cometa. Sulla cui scia c’è posto per tutti. Una sudatina e via, a pedalare nel cielo con lui, col Ballero. Ma è dura.

È dura, più della salita a cui puoi essere più o meno abituato, se riesci a infilarti in quella scia-coda – se ci pensi bene – anche se ti scattano davanti agli occhi solo immagini belle: pietre di Roubaix, impreziosite vuoi dal fango vuoi dalla polvere, per dominare l’inferno e non saper più leggere né scrivere. E poi tutte quelle bellissime volte in azzurro, con i suoi campioni, fra i suoi corridori, fra la sua gente. Il CT gentile che sa come fare e come arrivare. Fino all’arcobaleno. Di stelle.

fotobettiniDel resto lui, Franco Ballerini, il Ballero, è un uomo da Paradiso, si sa. E poi scruta oltre che le vedrai riflettere sempre di più: sono medaglie appesa alle sue punte di grande stella, ad esempio, quelle appese alle maglie azzurre che pedalano compatte e decise a fare bella figura, sul traguardo di un Mondiale o un’Olimpiade. Con tanto di ricevimento, poi, dal Papa e dal Presidente della Repubblica!

Bon. Febbraio potrebbe finire qui. Come tante altre cose. Invece no, per il ciclismo no: il 9 febbraio (del 1932), ad esempio, è una data bella, magica per molti, perché segna il compleanno di Ernesto Colnago. Che festeggia quest’anno i suoi magnifici 85 anni anche se lui se ne sente sempre 25. Ha deciso di fare una festa l’Ernesto Nazionale. E ci saranno molti, moltissimi suoi amici, i più cari, molti vips come dice lui emozionato al telefono. Da Montezemolo in su o in giù. Ma quello che è certo è che il raduno, la festa di Ernesto Colnago significa una rassegna infinita di trofei, tanti trofei.

Orgoglio italiano di tanti successi, di gioielli, di biciclette che un omino come lui (e come Paolino, suo fratello, altro fenomeno con un telaio in mano!), dai tempi di Fiorenzo Magni in su, ha costruito passo dopo passo, per diventare un numero uno. La Ferrari del ciclismo, è la sua. C’è poco da fare. E quindi: buon compleanno Ernesto. Fra le stelle che brillano di questo mese di febbraio.

Fra qualche giorno, poi, 18 febbraio, sarà il compleanno di Alfredo Martini. Ecco un altro motivo, ecco perché febbraio… fa pedalare forte il nostro cuore ciclistico e non solo.  Il grande saggio ci ha salutato il 25 agosto 2014, ma sembra di sentirlo sempre qui, fra noi, con le sue frasi, le sue barzellette, le sue storie di ciclismo. La sua visione. Quella della bicicletta che è una rappresentazione della vita. E qualche volta anche oltre.

Così, fra tante stelle di febbraio, c’è anche lui che ci fa riflettere con i suoi pensieri. Regali eterni. E via a pedalare su nel cielo con lui. C’è spazio, non è pericoloso, non c’è rumore, non rischi di cadere. C’è bella gente e basta (così ci piace pensare) e quindi, questo Paradiso ti fa pedalare sereno. Perché, come dicono quei due CT toscani – Ballero e Martini – forse è proprio vero che lì, finalmente, stanno da Dio!

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Post Scriptum

Gli amici di Casalguidi, il paese adottivo del Ballero, e quelli di Serravalle Pistoiese (che hanno fatto cittadino onorario Alfredo Martini), hanno organizzato un evento oggi che inizia al cimitero di Casalguidi, presso la stele di Franco Ballerini (ore 17,45), poi la Messa nella Parrocchia alle ore 18,30 e alle 21, presso il teatro M.Francini (Misericordia) Tommaso Parenti va in scena con un’opera teatrale in ricordo di Ballero e di Martini.

Dal testo teatrale di Tommaso Parenti, citando a proposito: “adesso stiamo bene, anzi – ci verrebbe da dire – se non suonasse irriverente e irrispettoso: stiamo da Dio”…