Il 2 e 3 giugno si torna in sella. 150 chilometri e motociclette costruite prima del ’39

In tanti alla seconda edizione del ”Circuito del Lario”.

Passione, storia cultura i fili rossi che hanno legato fra loro la seconda edizione del “Circuito del Lario”, rievocazione motoristica storica tenutasi venerdì due e sabato tre giugno sulle strade del Lario. Un evento magistralmente organizzato da Antiche Moto Brianza, che ha sede a La Valletta Brianza, riservato a moto costruite fra il 1920 e il 1939. Settantadue equipaggi provenienti da Italia, Belgio, Olanda, Germania e Inghilterra hanno percorso le mitiche strade del Lario, in un circuito che veniva proposto già all’inizio degli anni venti (quest’anno con alcune varianti dovute a frane che impedivano il passaggio sul tragitto originale).

Una macchina organizzativa perfetta ha permesso di gestire 150 persone in viaggio in modo ottimale. Base logistica al Castello di Casiglio, dove gli ospiti hanno soggiornato e dove venerdì si è svolta anche la cena alla presenza di parecchie Autorità, vari dirigenti ASI, Presidenti di Club di alcune città italiane ricevuti dal Presidente di Antiche Moto Brianza Angelo Pellegatta. Durante la cena il Presidente ha ringraziato i molti volontari del Club per il lavoro da loro effettuato che è stato fondamentale per la buona riuscita della manifestazione. Le moto hanno attraversato il triangolo Lariano, partendo da Casiglio, passando da Asso, Pian del Tivano, Nesso, Brunate, Bellagio, Ghisallo.

Lungo il tragitto le moto hanno effettuato alcune soste: spettacolare la sosta a Brunate, dopo una salita che ha impegnato parecchio i veicoli storici (alcune ormai giunti ai cento anni). La sosta ad Asso ha visto il Sindaco Tiziano Aceti in prima persona a regolare il traffico, ovviamente un po’ modificato a causa del passaggio della lunghissima carovana, che, oltre alle moto d’epoca era formata da 29 moto staffette e altri veicoli di servizio. La fermata a Bellagio, con centinaia di turisti stranieri ad ammirare e applaudire il museo viaggiante è stata la ciliegina sulla torta. Molto interessante anche la visita guidata al Museo del Ciclismo al Ghisallo.

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