Il Mulm fa tappa al Ghisallo. Ed ecco un itinerario di 68 km che coinvolge totalmente memoria e passione per un mondo, quello del ciclismo, che è  rappresentato con tutti i suoi ricordi al Museo del Ghisallo di Magreglio: il più grande al mondo dedicato a tutti i  campioni e che sorge accanto al santuario della Madonna protettrice. C’è altro da aggiungere? No. C’è da pedalare  lungo il tratto Ghisallo-Albavilla-Como-Nesso-Bellagio-Ghisallo!

Andando verso Albavilla potrai immergerti nel pittoresco territorio della Valle dei Mulini che si affacciano sul Lambro: ti  sembrerà di essere in un film fantasy! Proseguendo ti imbatterai nei contrasti urbani di Como dove sicuramente sarà  tappa d’obbligo una visita al Duomo e il centro città in pieno stile romanico. Però, per vedere qualcosa di davvero caratteristico, è necessario raggiungere Nesso: un piccolo borgo che reso suggestivo dalla gola che lo taglia a metà. Qui verrai lasciato a bocca aperta dall’orrido in cui due torrenti si incontrano  e si gettano nel lago in una cascata di 200 metri! 

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Ed ecco l’arrivo a Bellagio, la Perla del Lario. Un tratto e una tappa che si caratterizza per la  quantità e la magnificenza degli edifici storici e religiosi. Speciale è l’angolo del Porticciolo di Onno: è il porto principale della località dove è possibile prendere anche il traghetto. “La Piana” di Onno si trovasi trova nell’omonima frazione di Oliveto Lario, residenza estiva, un tempo, di letterati.

Ripartendo dal Porto di Onno, si prosegue lungo la provinciale 583 per circa un km, poi si svolta a destra sulla strada provinciale 46 in direzione Valbrona (Asso). La Valbrona è un’ampia vallata ricca di pendii, di boschi e di acque (non a caso è chiamata la valle delle sorgenti). Lungo il percorso si attraversano le frazioni di Candalino, Maisano, Osigo e Visino, costeggiando il Monte Megna fino all’incrocio con la SP41ad Asso.

Suggestiva la zona dei Mulini. Lungo la vecchia strada che da Asso portava a Rezzago, in un ambiente pittoresco, attraversato da un Lambro totalmente immerso nel verde, si possono incontrare dapprima il Mulino Mauri, che appartiene da generazioni alla famiglia, fin dal‘700 (anche se alcune parti della struttura risalgono addirittura al ‘200) e più avanti il Mulino Valsecchi, risalente al 1369. È possibile ammirare le vecchie ruote e le macine che evocano ancora i ricordi dei contadini che portavano i loro sacchi di granoturco per avere la farina gialla con cui preparare la polenta che, in anni difficili, era il piatto unico di tante famiglie.

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Tornando al Ghisallo invece, se vorrai fare una pausa con la migliore vista lago possibile, ti potrai fermare alla panchina  gigante del Big Bench Community project. Invece, un’altra posizione panoramica la si può avere proseguendo verso il  Parco Bellavista (chiamato così sicuramente per un buon motivo!).