È stata inaugurate sabato 7 aprile 2018 la mostra personale del pittore messinese Togo che espone al Museo del Ghisallo le sue opere legate al mondo del ciclismo ed ai paesaggi italiani. L’artista si dichiara un fan di Vincenzo Nibali: stesse origini
Magreglio, 7 aprile 2018 – Il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo è un luogo di bellezza e di ricordi, di emozioni e di suggestioni. Un luogo che piace agli artisti tanto che molti chiedono di esporre le proprie opere lì, fra i cimeli della Casa del Ciclista come la voleva Fiorenzo Magni. Ed ecco che da sabato 7 aprile 2018 arriva una nuova mostra di pittura.
Si tratta della personale del pittore messinese Togo che ha voluto selezionare i suoi dipinti legati al mondo del ciclismo e i suoi paesaggi italiani, teatri naturali delle gesta delle due ruote. Abbiamo incontrato in occasione del vernissage il pittore Togo e gli abbiamo fatto qualche domanda. Ecco le risposte.
Il Ghisallo per lei rappresenta … Lo sport che non ho mai praticato ma che ho sempre guardato da amatore e da curioso. Ho dedicato al mio carissimo amico Gianni Ciraolo, ciclista semi-professionista, il quadro donato per la III biennale d’arte sportiva del Ghisallo e della Valassina. Questo è un personale segno di interesse a questo sport.
Una mostra in un museo del ciclismo che sapore ha? Il sapore della novità! Quando solo qualche mese fa mi è stato chiesto quali opere avrei esposto al museo, ho subito colto la sfida di cimentarmi nella pittura del ciclismo, con grande impegno e traendone soddisfazione.
Il suo campione del cuore è … Vincenzo Nibali. Conosco bene tutta la famiglia, che spesso incontro al Bar De Luca di Briga Marina (ME), località in cui lui trascorro i mesi estivi (Togo è messinese ed è molto legato alla sua terra – n.d.r.)
Se dovesse dipingere Fiorenzo Magni fondatore del Museo dove inizierebbe dagli occhi o dai … denti? I denti ma soprattutto la mascella! Me lo ricordo bene Magni e ricordo tutta la grinta che ci metteva nelle gare. Di sicuro fonte di ispirazione per un artista. Non solo per i gesti ma per quanto è stato capace di fare. Nella vita di sportivo e di uomo.
Un dipinto è un’opera finita come una corsa a tappe: quali analogie ci sono? Se si immaginasse di essere, anche solo per un momento, un pittore-ciclista? Dice ciclismo e mi viene in mente un paesaggio con grandi curve in discesa… Ecco la prima immagine. L’analogia. Forse, il percorso di un pittore-ciclista.
È più facile dipingere la fatica o la gioia per una vittoria? Sicuramente la gioia. Sta di fatto che io dipingo solo la gioia … sono per la vita positiva e per il bicchiere mezzo pieno.