È già più che mai un’estate di libri quella del Museo del Ghisallo Edizioni.  A luglio 2019 è arrivata la seconda pubblicazione per il Museo del Ghisallo Edizioni, dopo I Portacolori della Siof, volume dedicato alla storia della prima Scuola di ciclismo, quella di Biagio Cavanna, ecco che arriva un contributo editoriale sulla scia dei bellissimi ricordi coppiani proprio nell’anno del Centenario di Fausto Coppi ed è dedicato a Sandrino Carrea.

Si intitola semplicemente: SANDRINO CARREA – Un Uomo Squadra sulla rotta italo-francese, il volume proposto, in vendita solo al Museo del Ghisallo e al gemellato Museo Alessandria Città delle Biciclette. Il Gregario Campione di Cassano Spinola, esempio autentico per Roquette, azienda multinazionale, una ricchezza del Basso Piemonte, un’azienda che è stata la sua ultima Squadra. È un libro fotografico, realizzato con il contributo di Roquette SpA, edito Museo del Ghisallo e curato da Luciana Rota.

La postfazione è di Carola Gentilini, direttrice del Museo. Si tratta di un volume che ripercorre la storia di Sandrino (Andrea) Carrea attraverso l’album fotografico della famiglia Carrea, con il contributo di numerosi Archivi (anche quello del Museo del Ghisallo). Sfogliando il volume si ritrovano anche alcuni articoli dalla rassegna stampa di un ciclismo che fu. Ne esce il il ritratto di un campione riconosciuto forse come il più fedele gregario di Fausto Coppi, insieme con Ettore Milano e il fratello di Fausto, Serse, capace di vincere nella vita su tutti i terreni: in famiglia, superando grazie agli affetti veri i patimenti e le paure della guerra, sul lavoro, generoso faticatore sempre e in ogni campo, nello sport: da dilettante, fra i più amati atleti forgiati da Biagio Cavanna alla Siof, e poi da professionista per la Bianchi, contribuendo ai più grandi successi di Fausto Coppi.

Un viaggio a ritroso nel tempo, con la testimonianza di chi lo ha conosciuto, come Aurelio Pestarino, un altro uomo squadra di Roquette, in una azienda dove Carrea ha lavorato per 15 anni che ha fatto dei valori umani e profondi quasi una missione produttiva.

Attraverso i ricordi in bianco e nero di un gregario-campione nel ciclismo, nella vita e in azienda, ecco un omaggio fotografico che ripropone la forza e l’umanità di uno dei più generosi ciclisti di tutti i tempi, molto amato in Italia dove ha corso 8 Giri, ricordato come un’icona in Francia, forte delle sue due partecipazioni al Tour de France, e quella maglia gialla conquistata il 3 luglio del 1953 quasi senza accorgersene. Un’impresa che testimonia la forza di Sandrino (Andrea) Carrea: capace come i più grandi campioni, di coronare grandi sogni e superare il proprio destino sempre al servizio dell’umiltà e sempre pronto a servirne uno in particolare, di campione, un uomo che era la sua ombra: il Campionissimo Fausto Coppi. Il Fausto.

La prefazione è di Daniele Dalla Pria, direttore generale Roquette Italia SpA (che ha regalato a tutti i dipendenti di Cassano Spinola una copia del libro!) e raccoglie la sentita testimonianza di Aurelio Pestarino, ultraottantenne dipendente di Roquette, collega-gregario di Carrea, che racconta con la semplicità dell’amicizia tutta l’umanità e il carisma di Sandrino Carrea.

Aveva un naso solido come una prua, gambe resistenti come rocce e cuore generoso da gregario. Sandrino Carrea fu l’angelo custode di Fausto Coppi. Con il Campionissimo condivise la strada della gloria soprattutto in salita, dove lo scortava e lo proteggeva finché l’Airone decollava verso il traguardo. Si è sempre sacrificato, sapendo che i trionfi di Coppi erano, un po’, anche suoi. L’unica volta in cui conquistò la prima pagina con la maglia gialla al Tour 1952, s’imbarazzò. Carrea, che all’anagrafe risultava Andrea (Gavi,14 agosto 1924), è morto a Cassano Spinola (Al) il 13 gennaio 2013. Marco Pastonesi Sport Week – La Gazzetta dello Sport