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L’industria della bicicletta è un soggetto che viene rilevato con una certa difficoltà dagli strumenti statistici: si tratta di imprese piccole e talvolta minuscole, con specializzazioni incerte (produzione, riparazione, vendita, commistione con altri settori, ecc.) e classificate in categorie generalmente considerate “minori” e soggette a continui cambi di definizione nelle classificazioni statistiche.

La bicicletta risulta quindi un po’ la “cenerentola” delle rilevazioni periodicamente condotte dall’ISTAT, tuttavia il Censimento dell’industria e dei servizi rimane lo strumento più completo per ottenere informazioni di lungo periodo sull’evoluzione del sistema produttivo italiano.

Da un confronto fra la situazione del dopoguerra e quella dell’inizio del XXI secolo emergono alcune informazioni significative: il settore ciclistico italiano è di dimensioni molto contenute e sembrerebbe non aver attraversato fenomeni di drammatica espansione o riduzione (in mezzo secolo il numero delle unità produttive oscilla attorno alle 700-750); la concentrazione del settore si mantiene costantemente nel Nord Italia, ma è evidente uno spostamento dell’asse portante dalle regioni del tradizionale Triangolo industriale (soprattutto la Lombardia e, in misura minore, il Piemonte) al Nord Est: in particolare il Veneto, nuova “capitale” dell’industria ciclistica italiana.

Produzione biciclette. Unità produttive locali attive nel 1951 (Fonte: ISTAT)

Produzione biciclette. Unità produttive locali attive nel 1951 (Fonte: ISTAT)


Produzione biciclette. Unità produttive locali attive nel 2001 (Fonte: ISTAT)

Produzione biciclette. Unità produttive locali attive nel 2001 (Fonte: ISTAT)

In breve, anche l’industria della bicicletta ha affrontato lo stesso percorso di molti altri settori, che hanno visto un progressivo declino relativo del Nord Ovest – conseguenza anche di un processo di terziarizzazione delle regioni più sviluppate d’Italia – e un’ascesa del Nord-Est.

Considerando i decenni più vicini a noi, inoltre, emerge come la produzione nazionale di biciclette e il numero di imprese attive nel settore seguano abbastanza fedelmente l’andamento congiunturale dell’economia italiana.

produzione-biciclette

Produzione annua biciclette in Italia (Fonte: ANCMA)

 

Imprese attive, Fabbricazione biciclette e parti biciclette

Imprese attive, Fabbricazione biciclette e parti biciclette

Come il numero delle imprese ciclistiche segue da vicino l’andamento dell’economia nazionale, così la loro dislocazione sul territorio sembra legarsi soprattutto alle “aree forti” dello sviluppo industriale. Analizzando nello specifico la Lombardia, la provincia di Milano (con la sua propaggine nell’area Monza-Brianza) mantiene il suo tradizionale primato ciclistico, seguita a breve distanza da quelle di Brescia e Bergamo, il cui sviluppo è più recente e presenta probabilmente paralleli con l’affermazione “ciclistica” del Nord-Est. A una certa distanza il settore si mantiene forte nella provincia di Varese.

Imprese attive in Lombardia nel 2011 (Fonte: ISTAT)

Imprese attive in Lombardia nel 2011 (Fonte: ISTAT)


Imprese attive, Fabbricazione biciclette e parti biciclette

Imprese attive, Fabbricazione biciclette e parti biciclette

Per avere una visione più dettagliata del rapporto fra imprese e territorio è possibile appoggiarsi (almeno per i decenni più recenti) anche ai dati raccolti dalle Camere di commercio lombarde. Rispetto ai dati ISTAT, le statistiche camerali permettono anche di apprezzare il peso di imprese per le quali la produzione di biciclette non rappresenta l’attività primaria (aumentando il numero di soggetti presenti nella “fotografia”, naturalmente a prezzo di correre il rischio di includere anche alcuni “estranei”).

Le successive elaborazioni rappresentano la concentrazione di operatori attivi nel settore della produzione di biciclette e accessori in vari comuni Lombardi (i valori sono stati “pesati” tenendo conto dell’estensione territoriale dei comuni, in modo da offrire una rappresentazione della densità rispondente alla situazione reale)

Localizzazione delle aziende nel 1991

Localizzazione delle aziende nel 1991

Negli anni Novanta appare ancora molto chiara la forza attrattiva di Milano e delle aree più prossime alla città: la Brianza e il corridoio Lodi-Varese sono zone che presentano una concentrazione piuttosto alta (anche in comuni di limitata dimensione), ma rimangono sostanzialmente satelliti del capoluogo. Un’area di sviluppo relativamente autonoma è il polo bresciano, mentre la provincia di Bergamo sembrerebbe mantenere dei livelli di concentrazione ancora relativamente bassi.

Localizzazione delle aziende nel 2001

Localizzazione delle aziende nel 2001

Le localizzazioni rilevate sui dati camerali per il 2001 presentano una distribuzione relativamente simile alla precedente, anche se inizia a definirsi una sorta di “corridoio pedemontano” che, partendo dalla porzione meridionale della provincia di Varese, attraversa la Brianza per unirsi al polo ciclistico bergamasco.

Localizzazione delle aziende nel 2011

Localizzazione delle aziende nel 2011

La tendenza del decennio precedente sembrerebbe evidenziarsi anche nel 2011, con un’accentuazione del fenomeno di “delocalizzazione” delle attività ciclistiche rispetto ai grandi centri urbani, benché Milano mantenga la propria centralità e veda, anzi, una crescita della concentrazione (forse frutto della rinascita dell’idea dell’atelier ciclistico a dimensione di bottega artigianale, particolarmente in voga in anni recenti).

Localizzazione delle aziende nel 2015

Localizzazione delle aziende nel 2015

Il quadro attuale non sembrerebbe introdurre variazioni di enorme rilevanza, va tuttavia segnalato un generale “impoverimento” del tessuto delle imprese, probabilmente frutto della congiuntura economica nazionale e di un processo di “selezione” in corso fra gli operatori.